Una piccola peste!… Cosa significa sindrome da deficit di attenzione?

Ecco le 3 diverse forme di ADHD che colpiscono i nostri bambini

disturbo-di-condotta-e-del-comportamento-psicologia-psicoterapiaIl disturbo da deficit di attenzione, o ADHD, si manifesta con una modalità di disattenzione e/o di iperattività e impulsività. Esso può essere ricorrente negli adulti ma trova maggiore evidenza nei bambini. A livello infantile, i sintomi principali del disturbo da deficit di attenzione si rifanno infatti ad un’alta iperattività nei bambini con mancanza di concentrazione e perseveranza nelle attività che richiedono un impegno cognitivo. Appare la tendenza a passare da un compito all’altro senza completarne alcuno, con un’attività disorganizzata, mal regolata ed eccessiva. Tale modalità causa compromissione in almeno due contesti significativi per lo sviluppo del bambino: casa e scuola. Vi è inoltre una interferenza col funzionamento sociale, scolastico o lavorativo adeguato al livello di sviluppo.

Si distinguono 3 quadri clinici a seconda della prevalenza dei diversi sintomi di ADHD:

  • Sintomi di disattenzione
  • Sintomi di iperattività/impulsività
  • Quadro comportamentale dove sono presenti entrambi

Nonostante sia possibile dunque la presenza di deficit di attenzione nei bambini anche senza iperattività, o che essa scompaia in adolescenza, il disturbo dell’attenzione non è da sottovalutare. C’è infatti una forte probabilità che difficoltà di attenzione, problemi nella relazione con i pari, problemi scolastici e sintomi psicologici persistano anche nelle età successive. I bambini iperattivi con sintomi tipici del disturbo da deficit di attenzione sono ad alto rischio di sviluppare comportamenti antisociali in età adolescenziale.

Come gestire il disturbo da deficit di attenzione nei bambini e come curarlo

È di particolare importanza intervenire precocemente con un supporto psicoterapeutico per prevenire una esacerbazione delle manifestazioni e una inevitabile ghettizzazione del bambino nel gruppo dei pari e a scuola. Le conseguenze psicologiche che il bambino iperattivo sviluppa attraverso tale disagio riguardano per lo più l’immagine che egli si costruisce di se. In altre parole nel piccolo si instaura una errata percezione di essere di poco valore. Purtroppo per questi bambini risulta molto difficile controllare il proprio comportamento da soli, seguendo soltanto le richieste dei genitori. Pertanto non riuscendo nell’intento, essi si percepiscono:

  • Cattivi e inadeguati
  • Sbagliati
  • Incompresi
  • Rifiutati
  • Fastidiosi

Da qui è poi facile credere in questa immagine personale e perpetuare una cattiva condotta una volta che si è adolescenti. In realtà è il bambino con deficit di attenzione ad essere vittima di se.

Per tutti i genitori è importante farsi trovare pronti nell’elaborare le giuste strategie per trattare il disturbo dell’attenzione. Nonostante si possano rintracciare varie indicazioni sul come comportarsi, l’unica cosa da fare con bambini iperattivi colpiti da questo disagio, è scegliere a chi rivolgersi per migliorare e superare il disturbo da deficit di attenzione. Se non viene attuato un intervento di terapia di uno specialista, è possibile che le stesse reti neurali selezionino le connessioni che facilitano la produzione di tale tipo di comportamento. Essendo il cervello un organo plastico, soprattutto in tenera età, è possibile rimediare e prendersi cura del disturbo dell’attenzione prima che esso abbia effetti più complessi.